Dovrà convivere per sempre con quella maledetta finale persa, è fermo da quasi una stagione, ma Aurelio Andreazzoli scalpita per tornare in pista.
Passato, più o meno recente, e presente sono tempi che Aurelio Andreazzoli conosce bene. A Roma è passato alla storia per una galeotta finale di Coppa Italia: quelli della Roma non vorrebbero ricordare, anche se quelli della Lazio non perdono occasione per farlo.
Eppure Aurelio Andreazzoli non è solo quello di Lulic e del 24 maggio, ma un buon allenatore e un gran conoscitore del gioco del calcio, retaggio delle categorie a cui ha partecipato. Davvero una prestigiosa gavetta.
Fu portato nelle giovanili del Genoa dal presidente Angelo Tongiani. Inizia addirittura dalla Seconda Categoria, Promozione, la Primavera della Lucchese, in Serie C1 con la Masses. Gli Allievi Nazionali della Fiorentina e la Serie D. Tutte le categorie minori possibili, immaginabili.
Eppure c’è qualcuno che lo nota, che lo conosce perché è stato suo compagno di stanza al Corso di Coverciano, che sa le qualità di Aurelio Andreazzoli. E nel 2003 la carriera (e la vita) del toscano di Massa, classe 1953, cambia radicalmente.
Luciano Spalletti lo porta con sé a Udine come collaboratore tecnico, affiancandolo sulla panchina friulana. E quando due anni dopo l’ascesa di Luciano Spalletti è praticamente compiuta, Aurelio Andreazzoli lo segue alla Roma. Conquista le pagine dei giornali perché Rodrigo Taddei s’inventa una giocata epica chiamandola Aurelio, in onore del tecnico che lo aveva incoraggiato a farlo.
Spalletti va via da Roma, Andreazzoli rimane, nello staff di Montella prima, Luis Enrique e Zeman poi. Fino a diventare “head coach” nella finale di Coppa Italia, persa 1-0 con la Lazio. Rimane alla Roma sia con Rudi Garcia sia di nuovo con Spalletti. Poi di nuovo in giro per l’Italia.
Empoli (a più riprese) Genoa, quindi la Ternana a inizio dicembre, ma a febbraio, dopo la sconfitta casalinga (2-1) contro il Cittadella rassegna le sue dimissioni. Le Fere non è che con Cristiano Lucarelli siano andate molto bene. La sua conferma sulla panchina della Ternana appare tutt’altro che scontata.
Per molti, la Ternana cambierà. Secondo Il Messaggero due i nomi forti in questo periodo. Il primo è Fabio Liverani, il cui contratto con i sardi scadrà tra poche settimane, è alla ricerca di una nuova sistemazione. Il secondo è proprio Aurelio Andreazzoli, che con la Ternana ha pur sempre un contratto in scadenza nel 2024.