Accortosi della “nebbia” che si stava propagando per tutta casa, Sebastiani ha scoperto che quel fumo proveniva dalle sue due automobili (una Smart e un Suv) incendiate proprio nel parcheggio della sua abitazione. Stando alle prime ricostruzioni, sembra che anche un vicino di casa del presidente Sebastiani e gli operai della società di raccolta dei rifiuti avrebbero chiamato il 113 proprio per via di quell’incendio che si stava consumando a pochi metri di distanza.
Per gli inquirenti, intervenuti sul luogo, non c’è alcuna ombra di dubbio: l’azione è stata di natura dolosa. I Vigili del Fuoco sono riusciti a spegnere l’incendio mettendo in sicurezza il resto del giardino e l’abitazione stessa della famiglia Sebastiani, ma la polizia sta ora esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza per provare a capire qualcosa in più di questa vicenda.
Questo rappresenta l’episodio più grave, tra i tanti di natura intimidatoria, che da un po’ di mesi a questa parte hanno coinvolto la dirigenza del Pescara. Lo stesso Daniele Sebastiani, a margine di quest’ultimo accaduto, ha dichiarato: «Sono indignato. Ora basta. A fine anno lascio la società».
Antonio Osso