Davvero strano il destino. Non ne vuole sapere di separare le carriera di Leo Messi e di Cristiano Ronaldo.
Nel giorno in cui Cristiano Ronaldo torna in auge con la doppietta nelle Qualificazioni ad Euro 2024, portando il suo bottino a 120, ma soprattutto divenendo il nazionale con più presenze (197) nella storia del calcio (il kuwaitiano Bader Al-Mutawa), anche Leo Messi viene osannato in patria e a livello globale.
L’Argentina sfata un tabù: torna a vincere una partita (seppur amichevole) alla prima da campione del mondo, a venti anni di distanza dall’ultima volta grazie al 2-0 rifilato a Panama.
Come Cristiano Ronaldo, anche Messi segna su punizione. Come CR7 (a quota 833 reti), anche Messi ora è entrato nell’esclusivo club di quelli che hanno segnato 800 gol (e più) in carriera.
Il fuoriclasse argentino è stato chiaramente osannato in un Monumental strapieno per festeggiare gli iridati di Scaloni, il commissario tecnico della Selecciòn ha mandato in campo lo stesso undici che ha battuto la Francia nella finale del Mondiale qatariota che ha riportato l’Albiceleste (per la terza volta) sul tetto del mondo.
Ma se Cristiano Ronaldo fa notizia non solo per i gol ma anche per qualcosa di extra-calcistica (la famosa carta Ronaldo oggetto di indagine da parte della Procura di Torino), anche Messi fa parimenti notizia per qualcosa che esulta dal rettangolo di gioco.
“Le porte al Barcelona per Messi saranno sempre aperte”. Joan Laporta, ospite del canale Youtube ‘The business and money behind sports’, si confida. Le parole più interessanti del presidente catalano non potevano che riguardare il sempre più possibile ritorno dell’asso argentino al Camp Nou.
“Messi è il miglior giocatore della storia – continua Joan Laporta – è stato il giocatore più importante nella nostra storia”. Calma, però, non bisogna far innervosire Nasser Al-Khelaïfi, il suo collega al Paris Saint Germain, sempre molto suscettibile quando le sue stelle vengono accostate al mercato.
“Devo stare molto attento a quello che dico – sorride il numero uno azulgrana – Messi è un giocatore del PSG e devo avere rispetto – ha spiegato il massimo dirigente dei Culé – devo trovare un modo per migliorare l’attuale rapporto di Messi con il Barça. Vedremo, lui comunque sa che le porte del Barça sono aperte”. Leo è in scadenza di contratto con il Paris Saint Germain, ma giugno è vicino, come vicino è il suo ritorno a casa.