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Porto-Roma: lite tra Monchi e gli ultrà, Pallotta contro l’arbitro Cakir

La sfida di Champions League Porto-Roma, che ha promosso i portoghesi ai quarti e ha rispedito la formazione della Capitale a casa, ha sicuramente lasciato l’amaro in bocca a calciatori, tifosi e società. Se la Roma era andata in vantaggio vincendo la sfida d’andata per 2-1, il 3-1 del Porto al ritorno, maturato solo ai supplementari, ha condannato i giallorossi, che speravano in una replica della straordinaria prestazione della Champions 2018.

Porto-Roma: Pallotta contro l’arbitro Cakir per il rigore non concesso alla Roma

Non ha taciuto James Pallotta, il presidente della Roma, al termine della sfida Porto-Roma, valevole per gli ottavi di finale di Champions League. Il presidente ha voluto sottolineare un metro di giudizio a suo parere sbagliato, che ha condizionato il match e la qualificazione. Nel mirino, chiaramente, l’arbitro Cakir. Il turco è reo di aver assegnato un dubbio rigore al Porto durante i supplementari, non facendo lo stesso con la Roma al termine dei supplementari.

Pallotta ha fatto riferimento anche alla semifinale della Champions 2018, in cui la Roma ha ricevuto diversi torti arbitrali nella doppia sfida con il Liverpool: “Lo scorso anno abbiamo richiesto il VAR in Champions perché ci avevano rovinato la semifinale e questa sera, nonostante ci fosse, siamo stati derubati”. – ha spiegato il presidente, facendo riferimento agli episodi.

Porto-Roma: lite tra Monchi e gli ultrà in aeroporto

Non è mancata la contestazione degli ultrà, che hanno preso di mira squadra e società, scagliandosi violentemente contro Monchi. La squadra è stata bersagliata dagli insulti e dalle polemiche degli ultrà presenti all’aeroporto di Oporto, mentre a Roma la formazione è stata accolta dall’indifferenza generale.

Bersaglio della polemica è stato Monchi che, a detta dei tifosi, ha rovinato la squadra attraverso le numerose cessioni che hanno smantellato l’organico. Colpiti dalla polemica anche Nzonzi, etichettato come “scarso” nonostante sia campione del mondo, e Schick, uno dei calciatori meno apprezzati nell’ambiente della Capitale.