Calcio

“Prendevo farmaci, miei compagni preoccupati”: allarme rosso Inter | Paura nello spogliatoio

L’inter in allenamento – NewsSportive.it

Nella settimana che porta al derby di Champions con vista Istanbul, Inter scossa da dichiarazioni choc.

Tutto esaurito alla Scala del calcio. Scontato. A Milano scatta una settimana più importante per certi versi di quella tradizionale della moda. Dopo venti anni è tornato un derby con finale di Champions: Inter-Milan, Milan-Inter, due partite sempre al Meazza che serviranno a stabilire chi incontrerà Manchester City o Real Madrid nella finale di Istanbul, in programma il 10 giugno, alle ore 21.

Entrambe le milanesi ci arrivano con il buon umore, figlio di un doppio successo (entrambe per 2-0) contro le romane, competitor nella corsa alla Champions. Il Milan ha regolato la Lazio di Sarri nonostante l’acciacco di Leao (in dubbio solo per l’andata, a quanto pare), l’Inter è passata all’Olimpico, battendo l’ex Mou grazie alle reti di Dimarco e Lukaku.

Due risultati identici che nascondono però delle diversità. L’Inter sta meglio. Probabilmente molto meglio: ha vinto le ultime quattro partite, realizzando 14 gol e subendone uno solo, quello di Felipe Anderson.

Proprio in casa Inter però arrivano delle dichiarazioni che destabilizzano un po’ l’ambiente, se non altro per la schiettezza, mista a parole forti, con le quali è venuta fuori la vicenda.

Morte e rinascita

Non è stato un momento facile da gestire. Poteva finire tutto, ma nella sfortuna, sono stato fortunato. Ci è mancato poco e non sarei riuscito più a parlare o a muovere la parte sinistra del mio corpo”. E’ l’agghiacciante retroscena rivelato Cristian Chivu, un’intervista in esclusiva a Sportitalia.

Chivu, proprio l’allenatore che stava sul punto di prendere in mano l’Inter nei giorni in cui si paventava l’esonero di Simone Inzaghi ricorda il 6 gennaio 2010, il giorno della rinascita dopo la frattura al cranio, retaggio dell’infortunio del Bentegodi, quando proprio con l’Inter incrociò i destini del Chievo Verona.

Cristian Chivu – NewsSportive.it

Acqua passata, per fortuna

Mi sono fatto mille domande, l’incertezza di non essere più un calciatore professionista, ma con la fortuna di essere ancora un uomo normale. Ho messo tutto sulla bilancia le due cose, per fortuna sono ancora qua“.

Mesi, anni difficili per il difensore romeno. “I miei compagni di squadra chiamavano a casa mia moglie e le chiedevano se tutto fosse a posto. Se io a casa ero aggressivo, se mettevo le mani addosso”. Tutto a causa degli psicofarmaci. “Dintoina. Avrei dovuto prenderli per due mesi, ma li ho portati avanti per nove mesi. Ci tenevo a dirlo“. Acqua passata, per fortuna.