Le parole del tecnico toscano sono arrivate direttamente dalla sala stampa. Una notizia storica per tutto l’ambiente.
Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, è intervenuto in sala stampa su un argomento molto attuale in queste settimane che sta facendo discutere e non poco. Le motivazioni che hanno spinto il trainer toscano però hanno un rimando ben preciso ad alcune decisioni societarie prese in passato.
Nelle settimane che hanno visto Pelè, Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli portati via da mali incurabili, Spalletti ha voluto dire la sua sulla questione dei numeri di maglia ritirati e non disponibili nelle società per i calciatori che ne fanno parte. Una situazione che secondo il trainer è totalmente inspiegabile e senza fondamento.
“Volevo fare i complimenti a quelli che hanno deciso di non togliere la maglia, è stata una richiesta di Pelè. “Era già moderno, oltre che da calciatore anche come persona” ha dichiarato Spalletti in sala stampa, cercando di motivare quelle che sono le sue idee su questa questione che divide l’ambiente del calcio europeo.
“Se una maglia si toglie, quel numero non si vede più. Scriviamo quel numero su tutte le altre maglie, facciamolo vedere il più possibile. Ma probabilmente sono io a pensarla così!“. Le parole del tecnico però, oltre che sul caso Pelè, sembrano essere dirette ad un’altra questione, proprio dell’ambiente in cui lavora in questo periodo storico della sua carriera.
La stoccata di Spalletti sul caso Pelè, sembra diretta anche agli ambienti del Napoli, da sempre legati all’unicità della n.10 di Diego Armando Maradona, intoccabile per tutti, anche per i giocatori del Napoli cresciuti con pane e calcio nei quartieri della città partenopea. Spalletti sembra non essere per nulla d’accordo con questa scelta.
“Non è mettendo la maglia nell’armadio o elevandola in una teca che si da importanza alle doti del calciatore. Ma ogni volta che la rivedo mi viene in mente ancora di più che quella è ancora di più una responsabilità per tutti!“- ha poi concluso così il mister durante il suo intervento in sala stampa.
Spalletti potrebbe fare riferimento alla novità introdotta ad esempio in NBA, la più grande lega di pallacanestro professionistica del mondo, di ricordare il campione Bill Rusell apponendo il suo numero visibile sulle maglie di ogni giocatore, ma di non ritirare il numero dalla disponibilità degli atleti. Un’idea chiara quella di Spalletti quindi, in netta opposizione alla venerazione partenopea di Diego Armando Maradona.