I silenzi assordanti stanno facendo un sacco di rumore. Con Gianpiero Gasperini si può parlar di tutto nelle interviste, tutto tranne che di un rinnovo che tarda ad arrivare.
Stagione strana quella di un’Atalanta a fine ciclo, almeno dal punto di vista di alcuni giocatori. Dopo l’addio dell’iconico Ilicic, sembra arrivato il turno del dinamico duo colombiano.
L’esplosione di Hojlund e l’incredibile debutto di Lookman hanno messo in secondo piano Zapata e Muriel, vittime sì di reiterati infortuni, ma non più quelli che hanno portato la Dea nella storia.
Il pari di Firenze nell’ultimo Monday Night, nonostante il vantaggio di Maehle ha complicato non poco la situazione dell’Atalanta, ora a sette punti dal quarto posto. Sì, i punti dopo diventati sette per la sentenza del Collegio di Garanzia del CONI ha tolto, per il momento, la penalizzazione di 15 punti a una Juventus balzata al terzo posto, a due lunghezze dalla Lazio, in attesa che tutto riparte dalla Corte d’Appello Federale.
Ma non solo la Zona Champions è lontana, anche l’Europa visto che le due milanesi restano pur sempre davanti ai nerazzurri di Gasperini. Una classifica che conta fino a un certo punto, visto che la sentenza del Collegio di Garanzia non ha scritto affatto la parola fine sull’inchiesta plusvalenze, ma è l’aria che tira a Bergamo che non sembra quella di una volta.
Gianpiero Gasperini ha un contratto in scadenza al termine della prossima stagione e ancora non si sa nulla circa un suo rinnovo. Repubblica ipotizza perfino che finora le parti non sarebbero riuscite a trovare l’accordo di prolungamento. Anche perché, occorre ricordare che è proprietà è cambiata da circa un anno.
La famiglia Percassi c’è sempre, ma possiede solo il 45% del pacchetto azionario orobico, il resto è nelle mani di un gruppo di investitoti statunitensi capitanati da Stephen Pagliuca, co-presidente di Bain Capital, comproprietario, fra l’altro, del Boston Celtic. Loro, gli americani, per quanto possono essere consigliati dai Percassi, non possono avere il feeling giusto con il tecnico di Grugliasco, che ormai da sette anni a questa parte ha riscritto la storia della Dea.
Per Repubblica, ma non solo, l’ipotesi di un addio di Gasperini dall’Atalanta non sarebbe né clamorosa né sorprendente, anche perché gli estimatori non mancano e stanno seguendo da molto vicino l’evolversi della situazione.
Gasperini potrebbe tornare al Genoa, una delle papabili promosse dalla Serie B, un club nel quale ha fatto grandissime cose quindici anni fa, portandolo per ben due volte addirittura in Europa. Attenzione anche al Torino, soprattutto se i rapporti mai veramente idilliaci fra Cairo (e la dirigenza) e Juric (figlioccio peraltro di Gasperini) dovessero degenerare. Chissà, quel che conta finora sono proprio quei silenzi assordanti, che fanno un strano rumore.