In queste ore sta facendo molto discutere il caso di Mourad Laachraoui, primo campione europeo di taekwondo che, avendo passato la qualificazione parteciperà, di diritto alle Olimpiadi di Rio 2016. Mourad è il fratello di Najim Laachraoui, il kamikaze che il 22 marzo scorso si fece esplodere dentro l’area partenze dell’aeroporto di Bruxelles provocando la morte di decine di persone. E le polemiche non si sono fatte attendere.
Entrambi accomunati dal sangue e dalla fede islamica, ma con due visioni della religiosità ed evidentemente anche della vita diametralmente opposte: Mourad è riuscito ad imporsi nel mondo dello sport e si prepara ora alla competizione mondiale di Rio de Janeiro, mentre il fratello ha scelto il fondamentalismo.
‹‹Io sono me stesso. Il campione europeo di taekwondo, una persona semplice che è impegnata con gli studi e che fa di tutto per vivere bene e senza problemi››, ha risposto Mourad a quanti hanno chiesto un suo parere sulle polemiche che si stanno consumando sulla sua persona.
‹‹In molti mi hanno suggerito di cambiare persino il cognome – ha anche confidato Moruad – ma non ritengo sia la soluzione giusta. Questo è il mio cognome, è quello di mio padre e non se ne parla di cambiarlo. Vedo gli sguardi delle altre persone e mi dispiace di questo, ma non posso farci niente. Io non volevo affatto che succedesse tutto questo››, ha dichiarato riferendosi all’attentato di Bruxelles.
Mourad, insomma, appare più che mai deciso a proseguire la sua avventura sportiva e a diventare un campione olimpico seguendo quella che è la sua vera passione: il taekwondo. ‹‹Con lo sport sono stato in grado di far capire agli altri che ci si può riuscire, che si può continuare la vita malgrado tutto quello che succede. Questo mi ha permesso di pretendere di più e di farmi arrivare dove sono ora››, ha poi concluso.
Francesco Giubilini