Qualche panchina di troppo, soprattutto dopo la sua infelice esperienza al Mondiale con la maglia del Portogallo. Un’inquietudine preoccupante, rumors sempre più insistenti
Guardiola non sembra ritenere João Cancelo uno dei titolarissimi del Manchester City, scatenando l’interesse di tanti club europei per uno degli esterni considerato più forte, in circolazione.
Già, Joao Cancelo, 28 anni, è stato nella squadra dell’anno della PFA come miglior terzino sinistro della scorsa stagione della Premier, uno dei campionati più complessi a livello globale, eppure ha giocato una sola partita.
Nonostante un contratto a lungo termine con il club dell’Etihad Stadium, peraltro da poco prorogato fino al 2027, non è affatto detto che il lusitano rimanga alla dipendenze di Pep Guardiola. L’esclusiva del The Guardian ha fatto il giro del mondo, a conferma della sua credibilità.
Cancelo piace a tantissimi top club di Champions: in Spagna lo seguono Real Madrid e Barcelona, in Francia il Paris Saints Germain, in Germania c’è il Bayern Monaco in prima fila. Quella nostalgia canaglia potrebbe riportarlo in Italia. L’Inter fu già capace di strapparlo a un’agguerrita concorrenza, nel 2017, chiudendo la trattativa con il Valencia (che lo aveva preso a sua volta la Benfica) per un prestito annuale con diritto di riscatto, fissato a 25 milioni di euro) e inserito nella trattativa anche Kondogbia, una meteora con la Beneamata, un ottimo centrocampista in terra levantina.
Sembrava fatta per un rinnovo automatico, ma la crisi economica dei nerazzurri fece saltare tutto. Joao Cancelo tornò al Valencia, ma rieccolo subito in Italia, con la maglia della Juventus, grazie a un’operazione da circa 40 milioni di euro. Una sola stagione, l’accoppiata scudetto-Supercoppa, poi il grande salto al Manchester City.
Secondo il The Guardian l’idillio fra il portoghese, che Pep nel frattempo ha trasformato in un centrocampista all’occorrenza, potrebbe finire. Certo, a Guardiola piace ruotare i suoi giocatori, il futuro di Riyad Mahrez sembrava incerto ma alla fine è rimasto, idem John Stone, Aymeric Laporte e perfino Phil Foden hanno assaporato belle panchine. Ma alla fine sono tutti al City.
Guardiola ha detto che sceglie la sua squadra in base al linguaggio del corpo che vede sui campi di allenamento dell’Etihad Academy, che dà a tutti una opportunità, anche a quelli fuori forma. Ma stavolta sembra diverso.
Il richiamo della Juve, pronta al rilancio dopo un’altra stagione da dimenticare, potrebbe essere ascoltato da quel terzino che giocherebbe titolare in qualsiasi squadra, tranne che – a quanto pare – nel City di Guardiola.