Rivoluzione Juve a giugno | Non solo Allegri: la nuova dirigenza pronta a far saltare anche lui
L’incredibile debacle di Napoli, dove la Juventus arrivava con un carico di sensazioni positive e quegli otto clean sheet che a conti fatti si sono rivelati un’illusione visto il 5-1 azzurro, ha rimesso tutto in discussione.
Certo, per arrivare all’inevitabile rivoluzione di giugno ci sono tante tappe imprescindibili: l’assemblea degli azionisti (18 gennaio) per la nomina all’interno del Consiglio d’Amministrazione i cui candidati attualmente sono Fioranna Vittoria Negri, Maurizio Scanavino, Gianluca Ferrero, Diego Pistone, Laura Cappiello.
Il 20 gennaio, altra tappa fondamentale: la Corte Federale di Appello dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura della FIGC di riaprire il processo sulle plusvalenze (allargato a molte più squadre) che in un primo momento era stato archiviato.
Senza dimenticare che il 27 marzo c’è l’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma. Ma è inevitabile che dopo la scoppola del Maradona, non ci siano più certezze.
Del Piero, uno che ha vissuto il prima linea la storica retrocessione in Serie B e una Juventus ripartita da sotto zero, considerando anche la penalizzazione, ha detto e ribadito al Club di Caressa che servono “cuore e testa”, proprio per questo Max Allegri non è più intoccabile dopo la disastrosa trasferta di Napoli che ha avuto come conseguenza il -10 in classifica rispetto alla capolista partenopea.
Il sogno nel cassetto
Secondo un sondaggio della Gazzetta dello Sport, solo uno juventino su sei ripartirebbe con l’attuale allenatore della Signora, una volta che verranno chiarite le varie vicende giudiziarie. Il nome più gettonato è quello di Zizou Zidane, ma al momento quel sogno è in cassetto. Chiuso a doppia mandata.
Non più certo della sua posizione neanche Federico Cherubini, attuale direttore sportivo, ex direttore tecnico dopo l’addio di Marotta ed erede di Fabio Paratici come direttore sportivo della stessa.
Un’altra posizione che traballa
Cherubini, un passato da giocatore fra i dilettanti, potrebbe addirittura essere sostituito e non “promosso” a ruolo di direttore generale, almeno la pensa così Gazzetta. Si starebbe pensando a quel Giuntoli capace di costruire un Napoli da super candidata allo scudetto, senza spendere una fortuna, con acquisti mirati e uno spirito di osservazione per il budget.
Un’alternativa a Giuntoli potrebbe essere Massara, che si è messo in grande luce nel Milan, contribuendo con le sue scelte alla creazione di un Milan che di lì a poco avrebbe vinto il tricolore, contro ogni pronostico. Chissà. Prima quelle tappe fondamentali, poi la ricostruzione ben definita del post Agnelli.