Lo scorso anno finì sempre agli ottavi la corsa di Champions League, fra una bordata di fischi, minacce ai giocatori, insulti. Il tempo passa, il PSG resta una polveriera.
Nella passata Champions almeno c’era il rimpianto di aver dominato il Real Madrid per più di una partita e mezzo e perso tutta per pochi minuti di follia generale. Stavolta neanche quello.
Il PSG dei Messi, Mbappé e chi più ne ha, più ne metta, non è riuscito nemmeno a fare un gol al Bayern, corsaro (soltanto 1-0) al Parco dei Principi nella gara di andata, ok 2-0 (con disarmante facilità) all’Allianz Arena.
La maledizione degli ottavi, dunque, si abbatte nuovamente contro quel club capace di spendere un miliardo e, tranne in una occasione (la finale persa proprio con il Bayern), non esserci mai neanche avvicinato ad alzare la Coppa con Orecchie.
Per il terzo anno di fila la candidata numero uno alla Champions esce agli ottavi, volendo fare i precisini è la quinta volta nelle ultime sette annate.
Il PSG è la seconda squadra per numero di partite giocate in Champions a non aver mai sollevato il trofeo fra i top campionati continentali: solo l’Arsenal ha fatto peggio, arrivando sola una volta in finale, nel 2006, nonostante 177 incontri disputati. Ma il PSG non è poi così lontano, “solo” a 137.
Il giorno dopo il disastro di Monaco, proprio come l’anno scorso, la stampa transalpina se la prende con un italiano. Una annata fa Gigio Donnarumma, stavolta è il turno di Marco Verratti. Sicuramente il pescarese ci ha messo del suo, sbagliando le due uscite pressing che sono costate le reti di Choupo Mounting e Gnabry, anche se la sensazione è che il PSG non si sarebbe mai e poi mai qualificato.
Invece la stampa francese ha preferito puntare il dito nei confronti di Marco Verratti. Tutti concordi, RMC Sport il più pesante: “Bisogna rimandarlo a Pescara, così può mangiare gli arrosticini, passeggiare in riva al mare e bere i suoi shot. Non so nemmeno se potrebbe essere titolare nella squadra di mio figlio: è un giocatore da strada”.
L’Equipe gli dà in pagella l’equivalente del nostro 3. “Molta energia nel primo tempo – si legge nel commento ai voti del PSG – poi il crollo della ripresa con i palloni persi sul primo e secondo gol”. Duro anche Figaro: “Errore grottesco, indegno in una partita di questo livello”. Che sia l’inizio della sua fine a Parigi? Di questi tempi al PSG può accadere di tutto. E il suo esatto contrario.