“Sono seriamente preoccupato”: allarme rosso Nadal | Sta accadendo in queste ore
La triade che ha segnato quasi trenta anni di tennis non c’è più. Re Roger il primo ad abdicare, gli acciacchi di Nadal, ma anche Djokovic, preoccupano. E non poco.
Al di là di una gioia a forti tinte tricolori nel vedere Musetti competere e battere il numero uno al mondo, anche se né lui né Sinner hanno vinto Monte-Carlo, vede Nole con quel gomito fasciato scendere in campo con qualche problema di troppo, allarma.
“Il mio gomito non è in forma ideale, ma abbastanza buono per essere pronto per la prossima partita”. Djokovic tranquillizza i sui tifosi, tra cui ci sono tanti italiani che torneranno a breve a fare il tifo per lui, ma con Roma alle porte non è certo confortante sapere che Djokovic potrebbe non partecipare. E anche se scendesse in campo, ma non al top, non aiuta di certo.
Senza Roger, ahinoi, già da poi. Con questo Djokovic, Roma rischia seriamente di non vedere Rafa Nadal. Lo spagnolo era dato a Barcellona, David Ferrer (a capo dell’organizzazione del torneo catalano dove figurano Musetti e Sinner) ci sperava, gli aveva intitolato pure un campo. Ma niente.
Non si sa quando potrà tornare in campo Rafa. Questa l’unica certezza. Manca da tanto, troppo tempo. Nel 2023 ha disputato due incontri il mancino maiorquino: uno l’ha vinto a Melbourne contro lo sconosciuto Jack Draper, l’altro l’ha perso contro l’altrettanto sconosciuto Mackenzie McDonald. Poi il nulla.
Siamo rimasti lì, in pratica a quella lesione di secondo grado al muscolo ileopsoas della gamba sinistra. Era metà gennaio. In quel comunicato ufficiale c’era scritto testualmente che il “tempo di recupero è stimato dalle 6 alle 8 settimane”.
Quell’infortunio non è ancora alle spalle
Siamo a metà aprile è passato molto più di quelle 6-8 settimane e di Nadal sui campi da tennis, nemmeno l’ombra. “Ho avuto un problema molto serio”. Non si nasconde Rafa Nadal, un tifosissimo del Real Madrid, che proprio nella tivvù ufficiale delle Merengues dice altro.
“Non ho una data di rientro – ammette – dobbiamo vedere come evolve la situazione. Mi sto riprendendo e faccio più lavoro che posso ogni giorno per recuperare nel miglior modo possibile. Ma mai come stavolta c’è una previsione”.
I dubbi aumentano
I dubbi sulle condizioni di Rafa, sempre bene ricordarlo 37 anni il prossimo 3 giugno, arrivano anche da suo zio, quel Toni Nadal, ex difensore del Barcellona, ex allenatore di Nadal, il suo mentore.
“Ci ho parlato di recente – rivela lo spagnolo in una recente intervista – ha giocato in Australia senza essere al top e abbiamo visto come è andata. Lui vorrebbe giocare al Roland Garros, ma tornerà solo se sarà in buone condizioni, al 100%”. Parole che non aiutano, un miracolo vederlo al Centrale di Roma.