La lunga sosta della tanto attesa Formula 1, tornata a livelli eccezionali negli ultimi anni complici le nuove regole del Circus, è l’occasione per far crescere la curiosità sul prossimo mondiale, al via il 5 marzo con il GP del Bahrain.
Sarà un’altra stagione lunghissima, che terra inchiodati alla tv, o direttamente negli autodromi, milioni e milioni di appassionati: da marzo fino addirittura al 26 novembre, quando si chiuderà ad Abu Dhabi.
Non ci sarà il Gran Premio di Francia, ma quello di Las Vegas già mette una curiosità da circoletto rosso sul calendario, una sorta di gran finale, visto che si correrà il domenica 18 novembre.
Bahrain (5 marzo), Arabia Saudita (il 19), Australia (il 2 aprile), c’è da capire chi sostituirà la Cina il 16 aprile, ma il 30 c’è la certezza del sempre frizzante Baku. E ancora: il 7 maggio Miami, il 21 il nostro GP Emilia Romagna, il 28 a Montecarlo, il 4 giugno in Spagna. In Canada il 18, il 2 luglio c’è l’Austria, una settimana dopo Silvestrone, il 23 il GP d’Ungheria. 30 luglio si correrà in Belgio.
Neanche un mese di sosta, perché il 27 agosto c’è il GP d’Olanda, il 3 settembre in italia, il 17 a Singapore, il 24 tutti in Giappone, mentre l’8 ottobre riecco il Qatar ombellico del mondo. Il 22 di nuovo negli States una settimana dopo si va nella vicina Messico. Il 5 novembre c’è il Brasile, prima della chiusura con il debutto di Las Vegas e, dulcis in fundo, Abu Dhabi.
La Ferrari è entrata nel post di Mattia Binotto con il francese Frederic Vasseur, 54enne ingegnere francese, nominato nuovo team principal del Cavallino. Proverà certamente a intralciare le mire espansionistiche di una Red Bull campione di tutto nella passata stagione, ma che avrà una penalizzazione con i test nella Galleria del vento, che mista all’ambizione di Lecrerc e Sainz senza dimenticare il rilancio di Hamilton) potrebbe rimescolare le carte in tavola.
Quella di Vasseur non è l’unica novità in casa Ferrari. Che sostituirà Velas e Snapdragon, usciti dalla lista degli sponsor, con Bitdefender e HCL Software.
La prima è un’azienda leader a livello globale nella sicurezza informatica, sin dal 2001: il secondo è una multinazionale indiana di servizi informatici, emersa come società indipendente nel 1991 quando HCL è entrata nel business dei servizi software. Ha uffici in 52 paesi e oltre 210.966 dipendenti: numeri da Ferrari.