Tentativo disperato di Novak Djokovic | Si attende l’ultima risposta: rischia tutto
Il campione serbo dopo aver trionfato in Australia dovrebbe saltare la finestra americana, a meno che non venga accolta la sua richiesta.
Novak Djokovic è ancora il miglior giocatore di tennis al mondo, di gran lunga. Lo ha dimostrato lo scorso anno nelle poche occasioni in cui ne ha avuto la possibilità e solo un Nadal in condizioni fisiche ottimali può reggere il confronto, cosa che purtroppo sta capitando sempre meno di frequente. Il serbo, invece, appare atleticamente in condizioni perfette e non manifesta alcun tipo di declino fisico, nonostante i suoi 35 anni che il 22 maggio diventeranno 36.
E anche in quest’ultima edizione dell’Australian Open si è vista la netta differenza tra il 21 volte campione Slam e tutti gli altri. Il tabellone non era irresistibile, ma d’altro canto un atleta è responsabile solo dei propri risultati e progressi, non può essere “sminuito” perché altri non mostrano l’intero potenziale. È uno dei motivi che hanno reso il quasi ventennio Federer-Nadal-Djokovic così speciale, perché al di là delle grandi partite hanno dimostrato una continuità mai vista in uno sport come il tennis.
A nulla ha potuto Tsitsipas, che è sembrato solo uno sparring partner che una reale minaccia al decimo major australiano. Sono bastati tre set (6-3, 7-6, 7-6) e poco meno di tre ore a Nole per tornare sul trono. Nonostante il greco sia riuscito ad arrivare due volte al tie-break, non ha mai dato la sensazione di riuscire a poter strappare un set a un Djokovic in forma smagliante.
Il prossimo appuntamento è l’ATP 500 di Dubai (19 febbraio – 4 marzo), che ha già vinto in cinque occasioni ma che nella scorsa edizione l’ha visto uscire ai quarti contro il ceco Vesely.
In attesa del permesso
Di norma il torneo degli Emirati Arabi viene giocato in funzione della finestra americana di marzo, in cui sono in calendario i Master 1000 di Indian Wells e Miami. Nel 2022 Djokovic non essendo vaccinato non aveva il permesso di entrare negli Stati Uniti, cosa che gli ha proibito di partecipare anche ai prestigiosi Us Open. Le leggi per quanto riguarda l’accesso in territorio americano dei cittadini stranieri non vaccinati contro il covid-19 non sono cambiate, per cui resta difficile un suo ritorno.
Nelle ultime ore suo fratello Djordje intervistato dall’agenzia di stampa serva Tanjug ha dichiarato che il tennista ha richiesto un permesso speciale per entrare negli Stati Uniti: “Abbiamo inviato tutta la documentazione. Nei prossimi giorni prenderanno una decisione, che noi speriamo sia positiva”.
L’organizzatore del torneo di Indian Wells, nonché ex numero due del mondo, Tommy Haas si è espresso a favore della presenza di Djokovic: “Sarebbe una disgrazia, secondo me, se gli fosse proibita la partecipazione a questi eventi”. L’inizio del torneo è in programma per il 6 marzo, ma l’esito è atteso per la fine di febbraio.