La continuità tecnica vige sovrana quest’anno in Italia, ma non mancano le eccezioni che confermano la regola, salta già una panchina.
A pochi giorni dall’inizio dei rispettivi raduni, il quadro della Serie A evidenzia un dato per certi versi sorprendente: il valzer delle panchine, l’effetto go down innescato dagli allenatori, praticamente non c’è stato. Non era affatto scontato.
Simone Inzaghi, Max Allegri, gli stessi Mourinho e Sarri, ma anche Gian Piero Gasperini. Vincenzo Italiano e Paulo Sousa, oppure Thiago Motta: chi per un motivo è stato messo in discussione, chi per un altro, poteva lasciare la propria panchina. Alla fine, incredibile a dirsi viste certe premesse, questi sono tutti rimasti.
Ben sedici le formazioni di Serie A che continueranno con l’allenatore della passata stagione: Gian Piero Gasperini (Atalanta), Thiago Motta (Bologna), Claudio Ranieri (Cagliari), Paolo Zanetti (Empoli), Vincenzo Italiano (Fiorentina), Alberto Gilardino (Genoa), Simone Inzaghi (Inter), Max Allegri (Juventus), Maurizio Sarri (Lazio), Stefano Pioli (Milan), Raffaele Palladino (Monza), Mourinho (Roma), Paulo Sousa (Salernitana), Alessio Dionisi (Sassuolo), Ivan Juric (Torino), Andrea Sottil (Udinese).
Cambiano in quattro. Ovviamente fa strano vedere che delle big ha cambiato soltanto il Napoli campione d’Italia, con Rudi Garcia al posto di Luciano Spalletti. Che, come anticipato, guarderà la Serie A dal di fuori, in tv. Per il resto, Marco Baroni dal Lecce è diventato il nuovo allenatore dell’Hellas Verona, firmando un contratto fino al 30 giugno 2024, con opzione per l’anno successivo. In terra salentina è andato Roberto D’Aversa, Eusebio Di Francesco torna ad allenare prendendo il neopromosso Frosinone.
Se la Serie A quest’anno la regola è data dalla continuità tecnica, lo stesso non si può dire tra i cadetti, dove è già saltata una panchina, quella della Ternana. Aurelio Andreazzoli ha rescisso il suo contratto, così per le Fere è tempo di andare a caccia.
Niente da fare per Daniele De Rossi, che ha rifiutato di guidare gli umbri, così il club ternao sfoglia la margherita. Tanti i nomi sulla lista dei desiderata. Le prime strade sembrano portare a Bocchetti, Castori e Stroppa. Allenatori di esperienza che hanno già vinto campionati e costruito dei cicli vincenti.
Attenzione all’alternativa D’Angelo, che è anche nel mirino del Brescia. L’ex tecnico del Pisa ha legato la sua recente storia ai toscani, con il quale ha sfiorato la A, ma nella sua carriera ha vinto altri due campionati, sia ai tempi del Rimini sia con l’Alessandria.
Il casting del presidente Leone è già iniziato, il problema è che deve terminare in fretta, non come a Napoli per il post Spalletti, perché ormai ci siamo. O quasi.