La cartina di tornasole di una delle società più di moda in questa prima parte di stagione, a livello europeo, arriva prima dal campo, poi fuori.
In Portogallo, il Benfica sta dominando la Primeira Liga, al comando del massimo campionato lusitano con 5 punti sul Porto, grazie a 12 successi in 14 partite, il migliore attacco (in solitaria) e la miglior difesa insieme ai Dragoni.
Ma il capolavoro parziale c’è stato in Champions. Doveva lottare per l’Europa League, al massimo, insieme al Maccabi Haifa in un girone europeo che sembrava chiuso da PSG e Juve. Già, sembrava. Le Aquile di Lisboa non hanno mai perso, pareggiando sia al Da Luz sia al Parco de Principi contro Messi e compagnia, battendo la Juventus sia in casa che fuori e, di conseguenza, ottenendo un sorprendente passaggio agli ottavi di Champions League, dove peraltro gode dei favori del pronostico visto che è stata accoppiato ai fiamminghi del Club Brugge.
Ma i successi ottenuti in campo, sono soltanto una parte di qualcosa di incredibile che sta facendo il club di Rui Costa. In primis un’accurata campagna acquisti, gioiellini presi a poco prezzo rispetto a quanto monetizzato dalla loro cessione, più o meno prossima.
Quello di Enzo Fernandez è solo la punta di un iceberg. Il Benfica lo ha preso dal River Plate per 10 milioni di euro più 8 di bonus. Poco tempo per ambientarsi, l’adattamento necessario per far vedere le sue grandi doti di interditore e visione da centrocampista moderno. Il Mondiale dell’Argentina lo ha consacrato. Il Chelsea gli ha messo gli occhi sopra. E il Benfica lo “lascerà” partire, non prima di farsi pagare una clausola rescissoria, maggiorata di 7 milioni di euro.
La notizia, chiaramente, ha fatto il giro del mondo, con tutti ovviamente da prima pagina su Record e A Bola, ma l’importanza della cessione di Enzo Fernandez è che rientra nella politica vincente delle Aquile di Lisboa.
Innanzitutto non ha problemi finanziari, per cui non si può trattare al ribasso. E’ stato il caso del portiere Ederson, acquistato per 500.000 euro e venduto al Manchester City per 40 milioni. Nelson Semedo (35,7 milioni) e Lindelof (35 milioni), Ruben Dias è volato da Pep Guardiola non prima che i Citizens pagassero addirittura 72 milioni. E ancora.
Witsel ceduto per 40 milioni, Di Maria a 33, Raul Jimenez a 40 e Darwin Nunez addirittura al doppio. Con Joao Felix, il colpo grosso: la cessione all’Atletico Madrid per 130 milioni di euro. Ora i 127 del Chelsea per Enzo Fernandez. Se li avesse tenuti tutti avrebbe anche potuto vincere la Champions League, ma a volte riempire le casse di denaro equivale a qualcosa di più importante e redditizio.