“Tutto questo è inaccettabile”: esplode il caos in Formula 1 | Salta la prima gara?!
Sarà la febbre da Circus, sarà che aspettando i test la Formula Uno trova sempre modo per far notizia, soprattutto a ridosso del GP inaugurale per il Mondiale 2023. Sarà…
Finora Liberty Media e la Federazione Internazionale dell’Automobile si è vissuta una sorta di separati in casa. Le due parti, distanti anni luci per visione, hanno trovato un minimo comun denominatore nell’assoluto rilancio del Circus.
Va dato atto a Liberty Media, la società che gestisce la Formula Uno di aver portato una ventata di freschezza, innovazione, super interesse con il suo concept di avvicinare la Formula Uno alle gare stile Made in USA.
E’ innegabile che il Mondiale è tornato a catalizzare i week end dei Gran Premi. Le nuove regole, sia per quanto riguarda le vetture sia per come si prendono i punti (basti pensare alla riuscitissima mossa della sprint race), tutto merito di Liberty Media, che si è scontrata più volte con la FIA.
La Federazione Internazionale è rimasta un po’ troppo indietro rispetto al futuro che immagina Liberty Media. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato Mohammed Ben Sulayem.
Guerra aperta
L’ex pilota di rally emiratino, ora della Federazione Internazionale dell’Automobile, con l’apertura all’Arabia Saudita, pronta a comprare le azioni di Liberty Media, non ha fatto altro che rompere quella sottile linea rossa di convivenza fra due mondi, Liberty Media e FIA, completamente differenti.
La società di mass media statunitense controllata dal presidente John C. Malone e con tre divisioni che riflettono le quote di proprietà dell’azienda in Formula 1, SiriusXM e la squadra di Atlanta Braves Major League Baseball, non ci è andata per niente per il sottile, rispondendo immediatamente a Mohammed Ben Sulayem, con un durissimo comunicato.
Il caos è servito
Il “presunto valore gonfiato attribuito alla F1” e consigliando «a qualsiasi potenziale acquirente di applicare il buon senso, di considerare il bene dello sport e presentare un piano chiaro e sostenibile, e non soltanto un sacco di soldi. È nostro dovere – continua la nota – considerare quale sarà l’impatto in termini di aumento delle tariffe di hosting e altri costi commerciali e qualsiasi impatto negativo che potrebbe avere sui fan”.
La guerra fredda è diventata all’improvviso caldissima. E’ scoppiato il patatrac. Liberty Media ha rispedito al mittente l’offerta, i vertici della F1 hanno deciso di chiamare in causa gli uffici legali. Liberty Media ha rilanciato con una lettera alla Federazione e al Consiglio Mondiale del Motorsport accusando Mohammed Ben Sulayem di una vera e propria interferenza commerciale, minacciando azioni legali per “danni al valore della F1”. Che non sarebbe certo, per Liberty Media, 20 miliardi di dollari. Il caos è servito.