Tutto vero: Bounou verso la Serie A | Trattativa per giugno
Chiamatelo Bounou, così come c’è scritto sulla sua Identity Card. Chiamatelo Bono, così come era la scritta sulla sua maglia al Mondiale qatariota. Chiamatelo come volete, ma bisogna conoscerlo bene: potrebbe giocare in Serie A.
Su Yassine Bounou sono volate tante parole. Alcune interessanti, perché il portiere del Marocco è stato capace, con le sue parate, di contribuire allo storico quarto posto della nazionale africano all’ultima kermesse iridata, la prima squadra del Continente Nero a raggiungere una semi Mondiale, nella storia del calcio. Alcune parole interessanti, ok: altre curiosa.
Tutto ruota intorno a quel cambio di nome. Da Bounou a Bono, d’altronde, il passo è breve. E non c’entra nulla il presunto amore verso il frontman degli U2, come qualcuno ha scritto sul suo conto.
O meglio, magari l’estremo difensore, classe 1991, sarà pure un fan della storica band irlandese, formatasi a Dublino nel 1976, quando Bounou peraltro non era minimamente. La trasformazione da Bonou a Bono è soltanto un mero discorso di fonetica, per la felicità dei giornalisti, che hanno potuto fare qualsiasi titolo a effetti.
Ne ha avuti di titoli il portiere nativo di Montreal, da genitori marocchini. La sua famiglia si è trasferita a Casablanca quando aveva tre anni e una voglia matta di giocare a pallone. A otto anni militava nel Wydad Casablanca, con il quale è cresciuto, prima di essere notato dall’Atletico Madrid.
Da Bounou a Bono
Non un granché la sua esperienza con i Materassai madrileni, anche perché era chiuso da un certo Thibaut Courtois e Jan Oblak. Meglio con Zaragoza e Girona, è lì che Bounou ha cominciato a trasformarsi in bono… di nome e di fatto. Al Siviglia, l’apoteosi.
Para tanto, tantissimo, vincendo il Premio Zamora (in Spagna viene eletto il miglior portiere al termine di ogni stagione) e togliendosi perfino lo sfizio di realizzare un gol: 1-1 con il Valladolid al 94’, nel 2021, è diventato virale, per i non credenti basta andare su YouTube per rendersi conto di che razza di gol ha fatto Bounou.
Tutti in fila per Bounou
Al netto di una finalina che è sempre interessata solo per le statistiche, soltanto i francesi Theo Hernandez e Kolo Muani hanno segnato a Bounou al Mondiale, perché il gol nella fase a girone del Mondiale del Canada, in realtà, è un autogol di Nayef Aguerd, suo compagno di nazionale.
Il castigatore della Spagna ai Mondiali (due i rigori parati alle Furie Rosse) interessa in Italia al Milan, a caccia di un vice Maignan. I rossoneri, però, devono superare l’agguerrita concorrenza del Leeds e di altre squadre di Premier. Ora chiamatelo come volete.