Motori

“Lo avevo proposto a Valentino Rossi”: tutto vero, trattativa sfumata all’ultimo minuto

Rossi con Nicky Hayden, Fernando Alonso e Felipe Massa nel 2011 per la presentazione del nuovo team di Borgo Panigale

Arrivano altre indiscrezioni sulla carriera di Valentino Rossi, ex pilota di MotoGP. Parla il suo team manager e storico collaboratore.

Un nome pesante quello di Davide Brivio. Classe ’63, originario di Monza, ha lasciato un segno indelebile nella storia della Suzuki e non solo.  Anche lui alla fine del 2010 aveva lasciato la Yamaha, proprio come Valentino Rossi, fino al 2012, anno in cui il pilota, che già aveva scritto la storia della Moto GP, non riuscì a trovare la giusta sinergia con il gruppo Ducati. Ma proprio all’inizio di quell’anno, Brivio fu contattato da un’altra leggenda della MotoGP, il quale stava studiando la situazione per verificare se ci fossero tutti i presupposti per un eventuale ingaggio di Valentino Rossi in vista della stagione 2014.

Anno 2012. Brivio conosce Valentino. Sa che in Ducati la situazione non è delle migliori e il Dottore è alla ricerca di una nuova moto.

Valentino Rossi e la firma sfumata: tutto vero

Shinichi Sahara, il capo del progetto Suzuki MotoGP, ha appena contattato Brivio per proporgli di parlare con Valentino in vista di un possibile ingaggio per il 2014. Brivio propone l’ingaggio a Rossi, ma la risposta del Dottore lo spiazza: “La moto mi serve per il 2013”.

Vale non poteva attendere la Suzuki – le parole di Davide Brivio –  Ed è esattamente ciò che spiegai a Sahara. Grazie per l’interesse ma non possiamo fare nulla”.

In seguito, lo stesso Shinichi Sahara ricontattò nuovamente Brivio per proporgli un ingaggio come team manager.  Nell’autunno del 2012 lo invita in Giappone per discutere dell’offerta. Il resto è storia. Davide Brivio coronerà il suo addio in MotoGP quasi otto anni più tardi, con la vittoria del titolo MotoGP da parte di Joan Mir.

Davide Brivio in posa con il team Suzuki

Un’occasione sfumata per il Dottore che viene fuori quasi 10 anni dopo, e che fa il paio con la trattativa sfumata con la Ferrari per il passaggio di Valentino in Formula 1. Le classiche sliding doors che avrebbero potuto cambiare un’intera carriera.