In Italia per un triennio, campione d’Europa con il Milan. Ora il nome di Jon Dahl Tomasson torna in auge, affiancato a quello di una big.
Una vita trascorsa a dare calci a un pallone. Questo ha fatto per oltre trent’anni Jon Dahl Tomasson. Dopo ancora andare alle elementari quando iniziò con i danesi del il Solrød Boldklub, la squadra della sua città.
A nove anni il primo trasferimento (una costante di tutta la sua carriera passata nei principali campionati europei), nel Køge BK.
La Norvegia gli sta stretta e la lontananza da casa non è un problema, così il piccolo Jon Dahl Tomasson vola in Olanda nel 1994, dove firma il suo primo contratto da professionista, l’Heerenveen.
Killer Istinct e olfatto realizzativo sono sentimenti che Tomasson ha nel sangue e si vedono subito: è lui il capocannoniere dell’Heerenveen con 14 gol in 30 partite di campionato. Una media di un gol ogni due partite alzata la stagione susseguente, dove arriva a 18 gol.
Il Newcastle sborsa nel 1997 circa trenta milioni di sterline, una signora cifra all’epoca per portarlo in Premier. Ma non funziona, torna nel suo habitat naturale. E riesplode: campione d’Olanda con il Feyenoord, con tanto di Johan Cruijff Schaal. E qui entra in campo il Milan.
Lo segue per anni il club rossonero, ma solo nella stagione 2001-2002 lo porta all’ombra della Madonnina, a parametro zero. Contribuisce alla Coppa Italia, segna tre reti pesanti nella stagione 2002-03) del Diavolo campione d’Europa. L’anno dopo scudetto e scudetto e la Supercoppa europea. Tomasson andò in doppia cifra, dodici reti, molte delle quali ancora pesanti.
Chiuso da Pippo Inzaghi e Sheva decise di lasciare Milano. Stoccarda, Villarreal, poi di nuovo Feyenoord, prima di appendere le scarpette al chiodo, non prima di diventare il miglior marcatore della nazionale danese, con le stesse reti di Poul Nielsen. Dopo l’addio al calcio giocato Jon Dahl Tomasson è diventato allenatore.
Un biennio all’Excelsior, gavetta in Olanda con Roda, vice allenatore di Vitesse e nazionale danese. La voglia di guidare un club lo ha portato a Malmoe, con cui ha vinto due “scudetti” di fila, prima di volare in Inghilterra per allenare una nobile decaduta, i Blackburn Rovers. Ora la nostalgia è quanto mai canaglia: Slot, tecnico del Feyenoord, potrebbe convertirsi nel prossimo allenatore del Tottenham. A Rotterdam tutti concordi: il prescelto non può essere che Jon Dahl Tomasson.