A Napoli si festeggia il terzo scudetto: ora c’è spazio solo per questo. Poi Dela e Spalletti si siederanno a tavolino e concerteranno un mercato già bollente.
Scusate il ritardo. Ha dovuto aspettare una partita e mezza: il pari con la Salernitana gli ha impedito di festeggiare al Diego Armando Maradona, il gol di Lovric nel turno infrasettimanale stava per rinviare un’altra volta la festa scudetto del Napoli, ci ha pensato il solito Osimhen, a scrivere la parola fine sulla corsa scudetto.
Un campionato che non c’è di fatto mai stato: il Napoli è partito in quarta, salutato l’allegra compagnia, infliggendo distacchi siderale a degli avversari, chi per un motivo chi per un altro, che non ci sono mai stati.
lnter senza giustificazioni, e anche l’ottimo momento di forma (4 vittorie di fila con 14 reti all’attivo) non fa altro che aumentare i rimpianti. Milan troppo corto per reggere il ritmo indiavolati degli azzurri di Spalletti. Juve ingiudicabile, troppe complessità e inchieste ancora tutte da sentenziare.
Questa in sintesi l’annata del trionfo del Napoli, che ora sfila per le vie della città: Osimhen e Kvara sono diventati degli eroi, o dei murales. Dela è uscito subito allo scoperto nella sua prima intervista e promesso che non venderà quel grimaldello che ha riaperto del porte del paradiso: Osimhen non verrà ceduto. Ma gli altri?
Nei sogni del Napoli c’è quella Champions che rappresenta una infinitesimale nota stonata di questa stagione strepitoso per gli azzurri, ma solo perché a un certo punto, tutti avevano inserita la squadra di Luciano Spalletti tra le pretendenti alla Coppa con le Orecchie, Pep Guardiola per primo. Pubblicamente.
In quest’ottica è difficile programmare un successo in Champions League, troppe variabili: la fase a gironi è sempre un terno al lotto, poi i sorteggi possono aprire a percorsi troppo irti di ostacoli, nel doppio confronto può succedere qualunque cosa. Insomma, un terno al lotto.
Non si potrà programmare la Champions, ma si può migliorare la rosa, questo sì. Ci sono dei giocatori, per esempio, che non hanno reso quanto ci si aspettava. Primo tra tutti Tanguy Ndombélé.
L’ex centrocampista del Lione, arrivato in prestito oneroso dal Tottenham Hotspurs, non ha reso quanto si si aspettava. Il Napoli non spenderà mai quei 30 milioni di euro che ci vogliono per riscattarlo. Lascerà Napoli con lo scudetto al petto, un’esperienza tanto breve quanto redditizia. Tornerà al Tottenham Ndombelé, poi si vedrà.