“Vogliamo Ancelotti in panchina” | Tentativo in extremis per strapparlo al Real Madrid
Don Florentino lo ha blindato da tempo, Ancelotti sta bene a Madrid eppure non è detta l’ultima parola sul futuro di Re Carlo.
Una stagione con due trofei sarebbe il sogno di qualsiasi squadra al mondo, più o meno. Quasi tutte avrebbero da rallegrarsi. Tutte tranne il Real Madrid.
La conquista del Mondiale per Club e la Copa del Rey messa in bacheca, però, non bastano al miglior club del secondo millennio, nato per primeggiare, sempre. Fanno più rumore le batoste.
La prima in Liga. Non è bastato vincere il Clasico di andata nel campionato spagnolo, la mini fuga è stata stoppata sul nascere dal Barcelona di Xavi, nuovamente super competitivo, dominante nel campionato spagnolo e pure nella finale di Supercoppa, stravinta 3-1 proprio contro i Blancos di Carlo Ancelotti, in gol quando i giochi erano ampiamente fatti.
Florentino Perez ha promesso che Carlo Ancelotti sarebbe rimasto fino al compimento della scadenza di contratto (2024) all’indomani del successo in Copa del Rey contro l’Osasuna, anche se in realtà l’impresa merengues era stata in semi, quando nonostante lo 0-1 patito al Santiago Bernabeu, Vinicius ha oltraggiato il Camp Nou, ribaltando tutto. Ma non basta quando ti chiami Real Madrid.
Una mini rivoluzione da completare
Le ferita nella semi di Champions League non è stata ancora emarginata. Il Real Madrid è stato competitivo contro il Manchester City soltanto nella sfida al Coliseum Blanco, pareggiata per altro 1-1, forse meritava miglior sorte, ma il 4-0 patito all’Etihad contro i futuri campioni d’Europa, con tanto di treble, quando ti chiami Real Madrid, non è ammissibile. Si applaude chi vince, come c’è scritto nel testo dell’inno madridista (cuando pierde da la mano, sin envidia ni rencore), ma poi i panni sporchi si lavano a casa.
La mini rivoluzione che da anni il Real Madrid sta facendo, iniziando all’indomani del leggendario tris di Champions League consecutive con Zidane in panchina e Cristiano Ronaldo in campo, sta per essere completata.
L’ultimo assalto
Ora che Jude Bellingham è ufficialmente un giocatore del Real Madrid, a Florentino Perez non resta che portare l’erede di Benzema, che sarà probabilmente il prescelto da anni: Kylian Mbappé. Da capire se quest’anno (difficilissimo se non impossibile) o nel 2024, quando l’asso francese andrà a scadenza.
Nel frattempo, però, Don Florentino deve ancora trattenere Carlo Ancelotti. “Sono nordestino, abituato a lottare e non mollo facilmente”. Parola di Ednaldo Rodrigues, presidente della federazione brasiliana a Madrid per un ultimo tentativo: “Restiamo in Spagna fino al 18 di giugno, vediamo se riusciamo a far coincidere le nostre agende e organizzare incontri, non posso dire se con Ancelotti o con qualcuno a lui vicino, l’obiettivo è quello di tornare in Brasile con le idee più chiare”. Palla a Florentino. E soprattutto ad Ancelotti.