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“Voglio chiudere la carriera all’Atalanta”: si toglie dal mercato | Per sempre a Bergamo

Esultanza Atalanta – NewsSportive.it

Più di qualcuno pensa che a fine anno Gasperini possa chiudere uno storico ciclo con l’Atalanta, magari seguito da qualche altro della “vecchia guardia”. Non tutti però.

Se sarà la crisi del settimo anno, lo scopriremo solo vivendo. Ma sono tante le stagioni nelle quali la Dea ha perso (oramai del tutto) l’etichetta della “provinciale”, diventando a tutti gli effettivi una delle sette sorelle del campionato italiano.

Lo dicono i numeri e i piazzamenti degli orobici: dalla stagione 2016-17 (terminata al quarto posto), L’Atalanta ha sempre chiuso il campionato in zona Europa. L’unica eccezione dell’annata 2021-22, quando la banda di Gasperson (così come ormai lo chiamano da quelle parti, dove lo paragonano a Sir Alex Ferguson) terminò all’ottavo posto. Quarto, settimo, per tre anni sul gradino più basso del podio.

L’ottavo posto già menzionato, il quinto della passata stagione. Anche in questa stagione di un nuovo ciclo, inaugurata da nuovo ciclo in attacco (Hojlund-Lookman), l’Atalanta è in corsa per un posto Champions, nonostante i Percassi non siano più gli azionisti di maggioranza.

Sette stagioni magiche. Tutte con Gianpiero Gasperini alla guida, il deus ex machina di una formazione che è andata sempre ben oltre i suoi limiti, facendo crescere i giovani, vendendo è prendendo, trasformando prospetti in eccellenti giocatori.

Un po’ di esempi

L’Atalanta è quella che ha trasformato Caldara in un difensore-bomber, venduto a quasi venti milioni di euro nel 2016-17. L’Atalanta è quella che ha ceduto Gagliardini all’Inter per oltre venti milioni nella stagione seguente. E ancora Mancini e Cristante alla Roma, l’addio di Ilicic e Gosens, Bastoni, Kessié e, volendo Kulusevski.

Non è mai scesa di livello, né di prestazioni, è il concept di Gasperini non solo le individualità a fare la differenza: questo il minimo comun denominatore della trasformazione della Dea, da provinciale a big.

Muriel (Atalanta) – NewsSportive.it

Un amore eterno

Si parla molto in questo periodo di Zapata e Muriel. Due fedelissimi che potrebbero lasciare Bergamo a fine stagione. Chissà se accadrà per il centravanti colombiano, il suo connazionale non ne vuole proprio sapere.

È normale sentire qualche lamento, visto che non mi sono espresso al meglio, ma non posso pensarci molto“. Muriel cerca vive il presente e sogna un futuro nel segno della continuità dopo la rete scaccia fantasmi contro lo Spezia.Sicuramente chiuderei la carriera qui – assicura sempre in uno stralcio di un’intervista su L’Eco di Bergamoin tanti mi fermano per strada e me lo chiedono: rispondo che lo farei più che volentieri. Potrei rimanere anche a vita“.