Un clamore per un morte che in molti si aspettavano con annesso miracolo che purtroppo non è arrivato, non si è ancora sopito.
La morte di Gianluca Vialli continua a fare notizia, perché sono tanti gli insegnamenti che ci ha lasciato un campione senza tempo che ha vissuto con dignità e orgoglio, senza nascondersi, il suo rapporto con quel maledetto “ospite indesiderato”.
Dopo i funerali, Roberto Mancini ha ricordato il suo amicone anche nella trasmissione di Vespa, Porta a Porta. “Lui non mi ha parlato della sua malattia all’inizio. Me l’ha rivelata nel 2019. Mi disse che aveva questo problema e che lo stava curando”.
Mancio commuove, anche a giorni di distanza dal tristissimo evento che ha catalizzato l’attenzione dei media, anche a livello internazionale, se non fosse per la sua storica esperienza a Londra con il Chelsea, dove il Vialli Nazionale è riuscito nell’impresa di guidare i Blues da allenatore-giocatore. Un’impresa per pochi.
“E’ sempre stato molto positivo – continua l’attuale città della Nazionale – perché lui è sempre stato un combattente, ma quando mi parlò di questa malattia mi disse di non averlo fatto prima per non farmi soffrire”. Dopo il ricordo di Mancini, è stata rivelata anche l’ultima nota vocale di Gianluca Vialli.
“Voglio essere fonte d’ispirazione”. Per le sue figlie e per tutti, ci sarebbe da aggiungere. Il video pubblicato dal Rompipallone, condiviso, retweettato, preso e citato in ogni dove, è praticamente diventato uno spot che solo chi ha vissuto quel quel maledetto “ospite indesiderato” (così lo ha sempre dipinto Vialli, parlando del tumore).
Forza e dignità. Queste le ultime parole che ci ha regalato Gianluca Vialli. Un persona amata in ogni angolo dell’universo. La UEFA per bocca di Evelina Christillin, membro aggiuntivo anche nel consiglio della FIFA, ha fatto sapere che “sicuramente faremo qualcosa per ricordarlo. È una persona che con la sua storia e personalità ha tracciato un solco che non era solo sportivo”.
Per JT, alias John Terry, storico capitano del Chelsea ha ricordato il campione italiano, con un qualcosa da far accapponare la pelle: “Riposa in pace Luca. Sarai ricordato per sempre e io ti sarò sempre così grato per aver creduto in me e avermi fatto debuttare”.
Chiosa di Pep Guardiola, prima di qualche ulteriore lacrima: “La Nazionale l’ha fatto sentire vivo. E lui ha reso migliore la nostra vita”. Quella di tutti, anche di quelli che come Gianluca Vialli hanno un ospite indesiderato nel proprio corpo, ora sanno come si può affrontare con orgoglio e dignità.