Il divorzio ufficiale di Luciano Spalletti al Napoli apre di fatto il mercato azzurro: ci sono da capire anche alcune situazioni spinose.
C’è una Premier League di troppo a complicare i piani del Napoli neo campione d’Italia. Non è certo di oggi la notizia delle sirene inglesi, rumorose e fastidiose alle orecchie dei partenopei, che riguardano il terminale offensivo del fantastica fase offensiva ideata da Spalleti. Victor Osimhen.
Il Manchester United più di tutti lo vuole, anche se per il momento si è scontrato su un muro chiamato Dela. Il presidente del Napoli lo ha detto tanto candidamente quanto pubblicamente che non ha intenzione nell’immediato futuro di privarsi del top scorer della Serie A.
Ma non c’è solo Osimhen nei pensieri delle inglesi, forti, fortissime ancora di più al mercato, grazie in primis alla valanga di sterline che prendono da una Premier-Eldorado dal punto di vista dei diritti tv, soprattutto a livello internazionale.
La stagione di Kim Min-jae, pazzesca al debutto in Italia, non è passata inosservata. Il difensore della nazionale sudcoreana ha stupito tutti, il miglior centrale difensivo della Serie A per rendimento. Logico che il suo nome sia finito sui taccuino delle big di Premier, sarà un bel problema per De Laurentiis trattenerlo.
Come se non bastasse, proprio le inglesi hanno tolto un potenziale acquisto ai campioni d’Italia. Non un acquisto qualsiasi, ma quello più importante, dal momento che attualmente il Napoli non ha un allenatore per il dopo Spalletti.
Poteva e doveva essere Luis Enrique, ex commissario tecnico della nazionale spagnola fino al fiasco iberico al Mondiale in Qatar e ora corteggiato da mezzo mondo.
“Gli ho detto che qui si mangia meglio, ma non è servito”. Dela la butta sull’ironia, ma quel sorriso nello spiegare una trattativa tramontata è più simile a un ghigno, proprio di chi sa che non si può competere con le squadre di Premier.
“È un grande allenatore, ha fatto molto bene al Barcellona, ma credo abbia in mente la Premier League – rivela il presidente del Napoli – va ricordato che competiamo con campionati che sono più attraenti del nostro, come quello inglese. Problema economico? Lì ci sono offerte più allettanti”.
Un no che fa male, dunque, e che riapre il toto-allenatore alle Falde del Vesuvio. Dela non dice, ma traccia un identikt. “Sto valutando una decina di profili – conclude – cerco un tecnico che possa valorizzare i nostri giocatori straordinari, con il 4-3-3”.