Il successo in Coppa Italia contro la Lazio è una delle poche buone nuove in questo periodo a dir poco travagliato.
Tiene banco la vicenda dei 15 punti di penalizzazione, per qualcuno come Pietro Sandulli, storico presidente della Corte d’Appello Federale ed attuale vicepresidente della seconda sezione del Collegio di Garanzia del Coni, addirittura già scritta, con la conferma dello status quo.
L’intervista, chiaramente, ha alzato un polverone senza nessuna presa di posizione della Juventus, ma non del CONI, sceso in campo per correggere il tiro ed affermare che Sandulli parla a titolo personale. Ci sono poi le altre inchieste che a breve usciranno: sì, potrebbero coinvolgere anche altre squadre (non si spiegherebbe il “sistema Juve”) ma soprattutto potrebbero arrivare altre penalizzazioni per la Signora, per qualcuno addirittura da Serie B.
In questo contesto surreale Allegri deve pensare al presente, con due coppe nelle quali la Juventus è ancora in corsa, con un campionato a cui bisogna dare un senso. E nel frattempo abbozzare una strategia di mercato, in vista della prossima stagione. Tantissimi i nodi da sciogliere.
Al netto di una permanenza in Serie A, ci sono tante situazioni da definire. La prima è quella di Pogba, per cui la nuova dirigenza bianconera starebbe pensando addirittura a una risoluzione contrattuale anticipata, visto il nuovo infortunio. Un altro big su cui c’è un grosso punto interrogativo è Angel Di Maria.
Il Fideo è discontinuo. Tanto in campo quanto fuori. Alterna super prestazioni ad altre anonime, un po’ come sui social: un giorno fa capire a chiare lettere la nostalgia canaglia che lo riporterebbe in Argentina a fine stagione, nell’amato Rosario Central magari; un altro giura amore eterno alla Juve, perorando la causa bianconera.
Il dubbio non viene sciolto nemmeno dalla Gazzetta dello Sport, che da un lato rivela alcuni segnali di rinnovo che avrebbe lanciato l’esterno argentino. Dall’altro però immaginare una Juventus senza coppe nella stagione 2023-24 significherebbe fare i conti di sicuro con la perdita di appeal, poi col bilancio.
Di Maria attualmente guadagna circa 7,5 milioni all’anno, uno stipendio che rappresenterebbe un macigno per la Juve, in caso di retrocessione, ma anche con la penalizzazione attuale, quindi senza coppe, ricordando sempre che il Fideo a San Valentino spegnerà 35 candeline. Non poche.
Insomma anche se i messaggi di Angel Di Maria ci sono, i dubbi rimangono e con essi il limbo in cui è finita la Juve, sia per un campionato quasi senza senso (con penalizzazione di 15 punti) sia per ciò che ne sarà.